L’art.8 ter, introdotto dal decreto semplificazioni così come convertito dalla L.12/2019, introduce una prima definizione della blockchain, intesa come “tecnologie e i protocolli informatici che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile, accessibile simultaneamente,
architetturalmente decentralizzato su basi crittografiche, tali da consentire la registrazione, la convalida, l’aggiornamento e l’archiviazione di dati sia in chiaro che ulteriormente protetti da crittografia verificabili da ciascun partecipante, non alterabili e non modificabili”.
Il comma 2 del medesimo articolo definisce «smart contract» “un programma per elaboratore che opera su tecnologie basate su registri distribuiti e la cui esecuzione vincola automaticamente due o piu’ parti sulla base di effetti predefiniti dalle stesse. Gli smart contract soddisfano il requisito della forma scritta previa identificazione informatica delle parti interessate, attraverso un processo avente i requisiti fissati dall’Agenzia per l’Italia digitale con linee guida da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
Il comma 3 stabilisce che la “memorizzazione di un documento informatico attraverso l’uso di tecnologie basate su registri distribuiti produce gli effetti giuridici della validazione temporale elettronica di cui all’articolo 41 del regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014. Quest’ultimo prevede che “1. Alla validazione temporanea elettronica non possono essere negati gli effetti giuridici e l’ammissibilita’ come prova in procedimenti giudiziali per il solo motivo della sua forma elettronica o perche’ non soddisfa i requisiti della validazione temporanea elettronica qualificata. 2. Una validazione temporale elettronica qualificata gode della presunzione di accuratezza della data e dell’ora che indica e di integrita’ dei dati ai quali tale data e ora sono associate. 3. Una validazione temporale elettronica rilasciata in uno Stato membro e’ riconosciuta quale validazione temporale elettronica qualificata in tutti gli Stati membri”.
Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della L.12/2019, l’Agid individuerà gli standard tecnici che le tecnologie basate su registri distribuiti dovranno possedere ai fini della produzione degli effetti di cui al comma 3.